FAIR PLAY A GIOVANNI FALCONE, IL CANOTTIERE

Oggi è il giorno in cui il doloroso ricordo della strage di Capaci per opera di Cosa Nostra e dell’orrendo assassinio del Giudice Giovanni Falcone, insieme alla moglie Francesca Morvillo ed ai tre uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, ricorrendo il 26° anniversario, è ancora più vivo in tutti noi palermitani come in tutta la nazione.

Noi del Club di Palermo del Panathlon International vogliamo però ricordare Giovanni Falcone anche come uomo di sport e, sopratutto, come canottiere.

 

Quando aveva appena vent’anni, negli anni sessanta, si allenava nelle acque del porto di Palermo, di fronte il vecchio hangar del suo circolo, a bordo del “due di coppia” del Roggero di Lauria, con l’amico, l’ingegnere Ennio Ribaudo, per prendere parte ai campionati italiani, gara in cui poi, grazie anche alla serietà ed all’impegno mostrati negli allenamenti, arrivarono in finale, tesserati ambedue per il Club Canottieri Roggero di Lauria.

Falcone, ricorda Ennio Ribaudo, “era un ottimo vogatore, poiché esprimeva un rapporto peso potenza perfetto”.

Se la definizione del Fair Play è: “Gioco corretto”, cioè comportamento rispettoso delle regole, che garantisce le stesse opportunità ai diversi contendenti, nello sport, nella politica e nei rapporti umani e sociali, nessuno, meglio di Giovanni Falcone, per il nostro Sito, può ricevere questo prestigioso riconoscimento.

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